Scopriamo come si prepara il cuzzetiello napoletano con polpette, uno street food strepitoso e incredibilmente goloso.
Il binomio Napoli e street food è pressoché indissolubile ma non tutti sanno che oltre al più blasonato cuoppo, esistono altri manicaretti. È il caso del cuzzetiello napoletano, una sorta di panino farcito nelle maniere più disparate. Ora, la descrizione è davvero riduttiva perché più che un panino è un vero e proprio piatto.
L’ingrediente principale è il pane cafone, un pane tipico napoletano nato a Camaldoli, preparato con semola di grano duro e lievito madre. Per realizzare il cuzzetiello viene tagliato a metà , privato della mollica e poi farcito come se fosse una tasca. Il ripieno classico è quello a base di polpette e ragù napoletano (e leggendo la storia capirete il motivo). Oggi però è possibile trovarlo farcito con parmigiana di melanzane, salsiccia, provola e friarielli, zucchine alla scapece e via dicendo.
Ma quando si parla di street food nessuna città è come Napoli. In ogni angolo è possibile imbattersi in prelibatezze che nella loro semplicità conquistano al primo assaggio. Come non citare la pizza a portafoglio o la pizza fritta. Insomma, certamente non tornerete affamati da un viaggio nella città partenopea.
Se però desiderate preparare questa ricetta a casa, sappiate che è possibile. I più audaci e fedeli alla tradizione potranno confrontarsi anche con la preparazione del pane mentre tutti gli altri possono tranquillamente dedicarsi solo alle polpette, preparate con la nostra ricetta o con quella tramandata dalla nonna. L’importante è che il sugo sia in abbondanza per ottenere un cuzzetiello con polpette degno di nota.

Ingredienti
Per il cuzzetiello con polpette
- Carne macinata mista – 600 g
- Prezzemolo tritato – 2 cucchiai
- Uova – 2
- Parmigiano grattugiato – 100 g
- Latte intero – 1 bicchiere
- Olio extravergine di oliva – 4 cucchiai
- Passata di pomodoro – 500 ml
- Pane cafone allungato – 2
- Sale fino – q.b.
- Pepe – q.b.
Preparazione
Cuzzetiello con polpette
Per prima cosa prelevate la mollica dal pane cafone e mettetela in una ciotola con il latte.
In una ciotola a parte riunite la carne macinata, il parmigiano, le uova, il prezzemolo tritato, sale e pepe. Incorporate anche la mollica ben strizzata e lasciate riposare il tutto per un quarto d’ora.
Formate poi delle polpette grandi circa come una noce e, mano a mano che sono pronte, adagiatele su un piatto.
In una padella scaldate abbondante olio e soffriggete le polpette fino a che non risulteranno uniformemente dorate. Unite la passata di pomodoro, sale e pepe e lasciate cuocere a fiamma bassa con il coperchio per circa un’ora. A piacere potete profumare con del basilico fresco.
Aiutandovi con un cucchiaio, sporcate per bene il pane con il sugo prima di posizionare le polpette: è importante che sia bello inzuppato, soprattutto nel caso del pane cafone. Ed ecco fatto il vostro cuzzetiello con polpette!
Vi lasciamo anche un breve video con tutti i passaggi per realizzare questa delizia.
Se non riuscite a trovare il pane cafone, procuratevi delle pagnotte allungate di semola di grano duro: il risultato sarà comunque ottimo.
Conservazione
Potete conservare separatamente le polpette e il pane per un paio di giorni (le polpette vanno riposte in frigo) e assemblare il tutto al momento.
Origine e storia
La storia del cuzzetiello è davvero originale e affonda le sue radici nelle case napoletane. La domenica mattina il sugo che pippia, ossia che sobbolle, è un vero e proprio rituale. Il suo profumo invade le vie della città ed è in grado di risvegliare anche i più assonnati: è davvero impossibile resistere alla tentazione di staccare un pezzo di pane e assaggiarlo!
Potremmo definire il cuzzetiello come l’evoluzione della scarpetta: se questa infatti serve per raccogliere il sugo avanzato, l’idea napoletana è quella di assaggiarlo prima che venga portato in tavola. Per farlo si utilizzava il fondo del palatone (il pane cafone) privato della mollica e ben riempito con il sugo o con le polpette.
Oggi la proposta gastronomica ha rivisitato questa usanza trasformandola in un vero e proprio panino, un piatto unico da gustare passeggiando e farcire come si preferisce. Tradizionalmente era il pasto del lunedì lavorativo: il pane infatti veniva svuotato e farcito con gli avanzi del pranzo della domenica. In questa accezione prendeva il nome di marénna.